Carlo Michelstaedter
LE CONFESSIONI E LA TURBA GORIZIANA
a cura di Alberto Cavaglion e Angela Michelis
Negli archivi della Fondazione Centro di documentazione ebraica contemporanea di Milano, in un piccolo fondo donato a metà degli anni Settanta da Aldo Gandus, marito di Anny Michelstaedter – figlia di Pia e Giorgio Michelstaedter entrambi cugini del goriziano Carlo Michelstaedter (1887-1910) –, in mezzo a preziose carte settecentesche, che documentano l’altezza dell’ingegno degli antenati, nessuno si era finora accorto della presenza, in copia, di un fascicolo di fogli volanti, fra cui quello con le risposte manoscritte di Carlo Michelstaedter. Erano documenti raccolti nel corso di una vita dal discendente Silvio Michelstaedter. La presente pubblicazione porge al pubblico la trascrizione dei fogli che contengono le risposte a un questionario, quale gioco erudito secondo la moda del tempo nelle famiglie della borghesia ebraico-italiana. Attraverso la lettura e l’interpretazione della trascrizione fedele di tali «confessioni», i curatori si sono posti l’obiettivo di accompagnare il lettore nel delineare interessanti reti di rapporti e nel far emergere dati che allargano scenari e danno nuovi strumenti per comprendere più approfonditamente le grandi personalità d’intellettuali delle famiglie Michelstaedter, Cassuto, Della Pergola, per citarne alcune.
- 978-88-8419-486-2
- 2011
- €10.00
Carlo Michelstaedter nasce a Gorizia nel 1887 in una famiglia ebrea di lingua italiana. Studiò a fondo Platone e i presocratici (si veda il suo Dialogo della salute), la Bibbia e i tragici greci, i grandi poeti della nostra letteratura, sempre anelando a quel mondo incondizionato che sta al di là dei limiti della vita umana. Trasferitosi a Firenze vi frequentò la facoltà di lettere. Terminata nella città natale (ottobre del 1910) la stesura della tesi di laurea (La persuasione e la rettorica) decise di porre termine alla sua fatica di vivere con un colpo di rivoltella.