Vitaliano Brancati
LE DUE DITTATURE

All’inizio degli anni cinquanta Vitaliano Brancati pronunciò un breve discorso sul tema Le due dittature durante un convegno organizzato dal Congresso Internazionale per la libertà della Cultura, una struttura internazionale che si proponeva di coordinare intellettuali di ogni paese prevalentemente liberal.democratici o ex comunisti o socialisti riformisti. In quell’intervento Brancati esternava la sua concezione del liberalismo come situazione che garantisce la libertà di l’assenza di ogni forma di censura. Al di là di questo, però, e malgrado il suo carattere di occasionalità, il testo di Brancati aveva – e conserva tuttora – un valore emblematico nella letteratura sul totalitarismo, che egli condanna in assoluto, indipendentemente dalla sua matrice politica. Esso, infatti, illustra la fenomenologia della genesi della dittatura cercando di spiegare, in termini anche psicologici e sociologici, i meccanismi attraverso i quali l’individuo finisce per cedere alla «tentazione totalitaria» che ne annulla la personalità attraverso l’illusoria identificazione con la massa. Le sue riflessioni sulla perdita di individualità in una società massificata anticipano quelle della Arendt sull’atomizzazione sociale e sulla alienazione come prerequisiti per l’instaurazione di un regime totalitario.
- 978-88-9380-330-4
- 2025
- €15.00
Vitaliano Brancati (1907-1954), scrittore, drammaturgo e saggista è stato uno degli intellettuali italiani più vivaci della prima metà del Novecento. I suoi romanzi più conosciuti – Il bell’Antonio, Il vecchio con gli stivali, Paolo il caldo – offrono una rappresentazione della società e del costume contemporanei caratterizzata da un sottile umorismo che fa sponda a uno spirito moralistico. È stato, nel secondo dopoguerra fra i più assidui collaboratori del settimanale poòitico-letterario «Il Mondo».
Francesco Perfetti , presidente della Giunta Storica Nazionale, ha insegnato storia moderna, storia contemporanea e storia delle relazioni internazionali nell’Università di Genova, dove è stato anche preside di Facoltà, e nell’Università Luiss-Guido Carli di Roma. È stato capo del Servizio Storico del Ministero degli Affari Esteri e presidente della Fondazione Il Vittoriale degli italiani.