Per tradizione sono pericolose. Le Relazioni, policentrica opera terza di Sara Ventroni, segue a due concept-album, di contro, ossessivamente centripeti: Nel Gasometro e La sommersione. S’interseca a questi libri nonché a uno, narrativo, che non ha mai visto la luce; ed è frutto di un’esistenza che, negli interstizi fra un libro e l’altro («ritiri temporanei» come quello dell’amazzone che vola più in alto, reculer pour mieux sauter), è stata tanto altro dalla poesia. “Altro”, sempre, è il soggetto poetico: insonne della «loro insonnia», nell’episodio più traumatico. Ma soprattutto ci sono gli altri: «la verità di qualcun altro» è la regola delle «relazioni» che – mi scrive Sara – non sono i «legami». Se questi tengono «ferme le cose», le relazioni sono invece «l’imprevisto», «l’inconosciuto tra persone, oggetti e paesaggi». Sta di fatto che «da una relazione si può uscire. Anche se la relazione lascia tracce». Le tracce degli altri materiavano la lezione del maestro che più manca, la pietà oggettiva del Pagliarani cui sono dedicati non solo le Ottave e gli Epigrammi della prima parte. Ce l’ha insegnato lui, che la forma della vita è consustanziale alla forma dell’opera: e infatti «le relazioni», prosegue Sara, «sono il modo in cui parlano i linguaggi». Sino all’estremo di inventarsi in un’altra lingua la sinopia della propria, quest’altro può venire dalla letteratura (come nelle calligrafiche «barbare», che mettono in scena un io mai così “altro”; o nella riscrittura dalla Gertrude Stein che cogli occhi di quell’altro, di quell’altra, “cubisticamente” volle vedersi) oppure, per esempio, dalla militanza delle donne. Ma le relazioni non sono solo fra le persone. Come sempre, nella poesia di Ventroni, la sua è prima di tutto un’intuizione “fisica” della forma della realtà (se è vero che «tutto tiene / tutto, il bosone di Higgs conferma: / ci si appartiene»): sicché l’energia che indomabile la anima non è altro che «il desiderio di esprimere / il ritmo del mondo visibile». Andrea Cortellessa
- 978-88-9380-043-3
- 2019
- €15.00
Sara Ventroni è nata a Roma nel 1974. Ha pubblicato l’opera teatrale Salomè (2005) e Nel Gasometro (2006; finalista Premio Delfini; Premio Napoli 2007; presso Korrispondenzen, a Vienna, è appena uscita la traduzione tedesca Im Gasometer). Suoi racconti sono presenti in varie antologie (A occhi aperti, 2008; Sono come tu mi vuoi, 2009; Scrittori in curva, 2009). Le sue poesie sono tradotte in inglese, tedesco, sloveno, spagnolo, croato e albanese. Ha scritto sceneggiati e programmi per RAI Radio 2 e RAI Radio 3. È tra le fondatrici del movimento di donne Se non ora quando? È stata editorialista dell’«Unità». Collabora con la Fondazione Istituto Gramsci e con l’Archivio storico delle donne.