Questo libro attraversa il tempo mitico e gli spazi metafisici della metamorfosi mitteleuropea. Dall’idealizzazione dell’Impero austroungarico si giunge alle declinazioni dell’Io dinnanzi ai confini e alle frontiere. L’esame delle molteplici componenti della Mitteleuropa ravvisa nelle opere letterarie tracce significative finora trascurate. Affiora così l’autenticità di un’esperienza complessa, aliena dalla semplificazione economico-culturale in essere nel continente europeo. Gli autori affrontati (Roth, Musil, Schnitzler, Hofmannsthal, Broch, Bernhard, Bachmann, Handke, Kafka, Rilke, Saba, Svevo, Krleža, Crnjanski, Ottlik, Márai, Esterházy, Kiš, Kundera, Miłosz, Kuśniewicz...) consentono di discernere le fratture tra centro e margini, tra letterature “maggiori” e “minori”. Intessuta di storia, filosofia, politica e cultura, questa riflessione sulla Mitteleuropa e sull’homo mitteleuropaeus permette di comprendere meglio le questioni in divenire sull’Europa e sull’homo europaeus. Come scrive Claudio Magris nella prefazione, questo saggio “traccia finalmente una mappa totale della Mitteleuropa” e “dimostra inoltre come grandi eventi politici e secolari stratificazioni culturali diventino psicologia, modalità della sensibilità e del sentimento, finezza di percezione e corda del cuore”.
978-88-9380-154-6
2021
€30.00
Igor Fiatti
è titolare di un dottorato in Letteratura comparata conseguito alla Sorbona. Le sue ricerche traversano diagonalmente lo spazio dell’Europa centrale.