Luca d'Antonio degli Albizzi, Francesco Soderini
LEGAZIONE ALLA CORTE DI FRANCIA
31 agosto 1501-10 luglio 1502
a cura di Emanuele Cutinelli-Rendina e Denis Fauchard
In uno dei momenti più cupi della sua storia – conclusa la tragica esperienza savonaroliana e prima del gonfalonierato a vita di Piero Soderini – Firenze si trovava improvvisamente a dover fronteggiare le forze che i Borgia, ossia papa Alessandro VI e il figlio Cesare, le avevano coalizzato contro: dai vendicativi esuli medicei alla pletora di signorotti dell’Italia centrale desiderosi di accrescere il loro potere a scapito della città del giglio. Intanto, la corona francese, tradizionale alleata dei fiorentini e sola forza in grado di rompere la morsa che andava stringendosi sulla città, sembrava cambiare orientamento o quantomeno voler vendere la propria protezione a prezzi insostenibili. In questo contesto due alti esponenti della classe dirigente cittadina – Francesco Soderini, vescovo di Volterra, futuro cardinale e fratello di Piero, e Luca d’Antonio degli Albizzi, animoso ottimate – svolgono la missione diplomatica di cui si pubblica qui la corrispondenza inedita. Da tale legazione risulterà, almeno per allora, la salvezza della città. Documento significativo per i rapporti tra Firenze e la corona francese ai primi del secolo, per la percezione precoce che uomini come l’Albizzi e il Soderini mostrano della crisi italiana, per le molte notizie che contiene sulla politica europea di quei mesi, il carteggio non lo è meno per gli studiosi di Niccolò Machiavelli. Non solo, in effetti, si intravede sempre sullo sfondo la figura del Segretario della seconda Cancelleria, che l’anno prima aveva preceduto in Francia i due ambasciatori per una missione esplorativa, ma l’ipotesi che sia stato proprio lui a dettare, sia pure saltuariamente, la corrispondenza dei Signori e dei Dieci, come sembrano evidenziare le più incisive missive inviate da Palazzo vecchio, apre nuovi orizzonti di ricerca.
- 978-88-8419-751-1
- 2015
- €40.00
Luca d'Antonio degli Albizzi (1459-1502), membro di una delle più potenti famiglie della Firenze quattrocentesca, rivestì, una volta liberatasi la città dal giogo dei Medici, diversi incarichi militari e diplomatici, legati in particolare alla guerra contro Pisa.
Francesco Soderini (1453-1524), membro di una potente famiglia fiorentina divenuta ostile ai Medici, occupò con i fratelli maggiori la scena politica cittadina dopo la cacciata di Piero de’ Medici, nel 1494. Destinato dalla condizione di cadetto alla carriera ecclesiastica, fu vescovo di Volterra e, dal 1503, cardinale. Fine diplomatico ed energico politico, svolse delicatissime ambascerie per conto di Firenze in Italia e in Francia, anche prima che il fratello Piero divenisse gonfaloniere perpetuo della città. In una di queste missioni, presso Cesare Borgia nella primavera del 1502, ebbe al suo fianco come segretario Niccolò Machiavelli. Da allora Soderini divenne convinto fautore di quella milizia cittadina che infine Machiavelli giunse a istituire nel 1506. Ebbe come obiettivo ultimo della propria carriera la tiara pontificia, ma dovette soccombere alla più abile strategia e alle più fortunate alleanze internazionali dei due cugini Medici, Giovanni, poi papa Leone X, e Giulio, poi papa Clemente VII.
Emanuele Cutinelli-Rendina (Roma 1959) è professore ordinario di italianistica nell’Università di Strasburgo. Per i nostri tipi ha curato, in collaborazione con Denis Fachard, l’edizione di due corpora di testi diplomatici fiorentini dei primissini anni del XVI secolo, la Legazione alla corte di Francia (31 agosto 1501 – 10 luglio 1502) di Luca d’Antonio degli Albizzi e Francesco Soderini (2015), e la Legazione alla corte di Giulio II (13 novembre 1505 – 19 giugno 1506) di Alessandro Nasi (2019), cospicue testimonianze inedite dell’aetas machiavelliana, nelle quali peraltro la presenza del grande Segretario è sempre ben avvertibile dietro le quinte. Ha inoltre accompagnato con una postfazione la ristampa di una rara raccolta di scritti di intervento civile del filosofo dell’estetica Rosario Assunto, Intervengono i personaggi (col permesso degli autori) (2019).
Denis Fachard (Losanna 1945) è professore emerito di italianistica all’Università della Lorena. Oltre a una monografia complessiva su Biagio Buonaccorsi (1976), tra i suoi vari studi e lavori filologici vanno in particolare ricordate l’edizione delle Consulte e pratiche della Repubblica fiorentina tra il 1494 e il 1512 (1988-2002) e la recente edizione, introdotta e commentata, del teatro di Niccolò Machiavelli (2013).