Alessandro Nasi
LEGAZIONE ALLA CORTE DI GIULIO II
13 novembre 1505 - 19 giugno 1506
Dopo una strepitosa ascesa al soglio pontificio, nell’autunno del 1503, Giulio II condusse una politica estremamente guardinga che meravigliò gli osservatori: sembrava aver accantonato quei «piani vasti e smisurati» di cui parla Francesco Guicciardini e che erano all’origine della sua sulfurea reputazione da cardinale. In realtà nel primo biennio di pontificato Giulio II si consacrò con pazienza e sagacia ad accumulare risorse finanziarie e a tessere una rete di alleanze che gli consentisse la realizzazione del suo programma: la sottomissione dei riottosi tiranni del centro Italia e la riconquista dei territori pontifici occupati da Venezia. Giunto a Roma nell’autunno del 1505, l’ambasciatore fiorentino Alessandro Nasi registra con acutezza l’improvvisa accelerazione che proprio in quelle settimane il papa dà ai suoi propositi, sfruttando a proprio vantaggio la fluidità e le incertezze della situazione internazionale, con un re di Francia forse malato a morte ma intento a perseguire la sua politica italiana; un re di Spagna da poco vedovo e alla ricerca di nuovi equilibri che gli garantissero comunque il controllo della Castiglia; un grande generale spagnolo vittorioso nel Regno di Napoli e sul punto, forse, di farsene signore; un imperatore sempre oscillante tra il sogno italiano e il fronte orientale; e tutti gli italiani intesi a scrutare l’orizzonte nella speranza di conservare la propria indipendenza, magari a scapito del vicino. Nelle corrispondenze inedite del Nasi, pur tanto ricche e varie, uno dei principali motivi di interesse è proprio l’emergere di quel profilo caratteriale di Giulio II, imprevedibile e orgoglioso, collerico ed egocentrico, impetuoso e tenace, che, prima di ricevere conferma dalla posteriore storiografia, sarà di lì a poco al centro della straordinaria meditazione di Niccolò Machiavelli, per ilquale il vecchio pontefice incarna una figura felice del rapporto tra politica e fortuna. Lui, vecchio, con quella sua «natura» di cui le lettere del Nasi offrono le prime testimonianze e analisi, sarà il simbolo dell’impeto e dell’audacia giovanili da cui la muliebre fortuna si lascia talvolta domare e vincere.
- 978-88-8419-935-5
- 2019
- €30.00
Alessandro Nasi Amico e corrispondente di Machiavelli, il fiorentino Alessando Nasi (1467-1511) condusse diverse missioni diplomatiche per conto della sua città. Quella presso papa Giulio II, tra la fine del 1505 e la prima metà del 1506, lo mise a contatto con il sulfureo pontefice in una fase quanto mai delicata della sua politica, allorché papa della Rovere andava tessendo la trama delle sue maggiori imprese politiche e militari: la riconquista di Perugia e di Bologna, e in prospettiva la guerra contro Venezia. Nelle corrispondenze dell’ambasciatore fiorentino scorre tutta la vita romana di quei mesi, con i riflessi della grande politica europea ma anche con una gran quantità di eventi minori, come i preparativi del matrimonio della figlia prediletta del papa o le mene degli esuli medicei per intralciare la politica di Firenze.
Emanuele Cutinelli-Rendina (Roma 1959) è professore ordinario di italianistica nell’Università di Strasburgo. Per i nostri tipi ha curato, in collaborazione con Denis Fachard, l’edizione di due corpora di testi diplomatici fiorentini dei primissini anni del XVI secolo, la Legazione alla corte di Francia (31 agosto 1501 – 10 luglio 1502) di Luca d’Antonio degli Albizzi e Francesco Soderini (2015), e la Legazione alla corte di Giulio II (13 novembre 1505 – 19 giugno 1506) di Alessandro Nasi (2019), cospicue testimonianze inedite dell’aetas machiavelliana, nelle quali peraltro la presenza del grande Segretario è sempre ben avvertibile dietro le quinte. Ha inoltre accompagnato con una postfazione la ristampa di una rara raccolta di scritti di intervento civile del filosofo dell’estetica Rosario Assunto, Intervengono i personaggi (col permesso degli autori) (2019).