Urbino, la città di Federico da Montefeltro e Raffaello, è per Vittorio Emiliani, romagnolo di Predappio, la «piccola patria»: la couche della sua infanzia è stata il quartiere del Duomo, mentre il luogo di crescita è stata la piazzetta antistante il Palazzo Ducale. Lo scrittore ha già dedicato a Urbino il romanzo (di storia e memoria) Le mura di Urbino. Anche in questo nuovo libro s’intrecciano passato e presente: nella prima parte Emiliani ci guida in una emozionante ed insieme lucida visita dentro le mura urbinati, in un centro storico affollato di proprietari terrieri e artigiani, di donne e bambini, che partecipano a riti religiosi e civili, e animano case, palazzi, dedali di strade e vicoli in discesa e in salita; nella seconda parte ci racconta la scomparsa, o meglio il degrado (per incuria, scempio urbanistico, invasione di turisti e cattiva organizzazione sociale) di questa città che è stata esemplare per ricchezza museale e archeologica, per storia ecclesiale e civile, per fascino paesistico e ambientale.
- 978-88-8419-138-6
- 2004
- €12.00
Vittorio Emiliani nato nel 1935, ha debuttato nel giornalismo collaborando a «Comunità», a «Il Mondo» e a «L’Espresso». Redattore de «II Giorno», ha poi diretto «II Messaggero» (dal 1980 al 1987). Deputato nella XII legislatura, consigliere comunale a Urbino, membro del Consiglio di Amministrazione della RAI (dal 1998 al 2002), oggi è editorialista di «Sole 24 Ore» e «l’Unità». Ha pubblicato i volumi Ravenna una capitale, Gli anarchici, Le mura di Urbino, L’Italia mangiata, Se crollano le torri, I tre Mussolini, Benedetti maledetti socialisti, Affondate la Rai.