Marcel Proust, Carlo Michelstaedter
LESSICO FAMIGLIARE
Questionari e confessioni
a cura di Alberto Cavaglion e Angela Michelis
Un quaderno elegante, dove era stampato un modulo, un’indagine sui caratteri e le inclinazioni psicologiche. Un lessico famigliare, diffuso nei salotti della buona borghesia cittadina, che aveva larga circolazione sul finire del XIX secolo. Fra il 1906 e il 1907 “la turba goriziana”, così amava definirla il giovane studente universitario Carlo Michelstaedter, si lasciò trascinare da un gioco, che esigeva immediatezza e spontaneità. L’autore della Persuasione prese sul serio l’iniziativa, ma non immaginava che su quelle stesse domande si fosse fermato intorno al 1885 l’adolescente Marcel Proust, compilando il questionario che ancora oggi porta il suo nome. Lo sottopose al futuro autore della Recherche una ragazzina che giocava con lui agli Champs Elysées, Antoinette Faure, figlia del deputato Felix Faure, che più tardi sarebbe diventato Presidente della Repubblica. L’originale era in lingua inglese. Forse Marcel aveva imparato dalla madre quel poco d’inglese necessario a capire il senso delle domande o forse Antoinette gliele tradusse. A Carlo Michelstaedter arrivò una versione lievemente adattata al pubblico italiano, ma nella cerchia dei suoi famigliari vi fu chi, come Umberto Cassuto, il grande ebraista, preferì rispondere nella lingua dei Padri. Attraverso la trascrizione fedele di tali documenti e la loro interpretazione critica, i curatori accompagnano il lettore a delineare interessanti reti di rapporti e a far emergere dati ed eventi che allargano scenari e danno nuovi strumenti per comprendere meglio alcuni grandi intellettuali del Novecento.
- 978-88-8419-699-6
- 2104
- €7.00
Marcel Proust (1871-1922) esordì su alcune riviste legate al movimento simbolista. Nel 1896 uscì I piaceri e i giorni (Les plaisirs et le jours), raccolta di sofisticate prose d'occasione. Fra il 1896 e il 1904 lavorò a un romanzo che costituisce il primo abbozzo della sua opera maggiore e che fu pubblicato postumo con il titolo Jean Santeuil. Nel 1906, in seguito alla morte del padre e della madre, si trasferì in un appartamento di Boulevard Haussmann, dove scrisse Alla ricerca del tempo perduto (A la recherche du temps perdu, 1913-1927), monumentale ciclo di sette romanzi al quale lavorò sino agli ultimi giorni di vita. Proust fu anche autore di una serie di scritti dedicati a scrittori e artisti dai quali emerge uno straordinario talento critico. Tra essi si ricordano: Imitazioni e miscellanee (1919), Cronache (postume, 1927) e Contro Sainte-Beuve (postumo, 1954).
Carlo Michelstaedter nasce a Gorizia nel 1887 in una famiglia ebrea di lingua italiana. Studiò a fondo Platone e i presocratici (si veda il suo Dialogo della salute), la Bibbia e i tragici greci, i grandi poeti della nostra letteratura, sempre anelando a quel mondo incondizionato che sta al di là dei limiti della vita umana. Trasferitosi a Firenze vi frequentò la facoltà di lettere. Terminata nella città natale (ottobre del 1910) la stesura della tesi di laurea (La persuasione e la rettorica) decise di porre termine alla sua fatica di vivere con un colpo di rivoltella.