Tra il 1889 e il 1890 Leon Bloy invia alla fidanzata, Johanne Molbech, le quarantadue lettere che qui vengono pubblicate. Esse rappresentano un documento rivelatore sotto il profilo psicologico, umano e spirituale, perché in esse l'autore si "confessa" a cuore aperto, facendovi confluire tutte le sue inquietudini, le sue angosce, le sue speranze. Non sono soltanto le istantanee di un incontro con una donna venuta da lontano e la cronistoria di un rapporto d'amore. Sono anche, e soprattutto, le immagini di tutta una vita. Un poema d'amore e di dolore, che rimanda all'esistenza raminga e disperata del Bloy di sempre, al paesaggio tipico di questo scrittore intransigente e paradossale, visionario fino all'eccesso, consapevole del proprio talento e della propria missione al servizio di Dio.
978-88-8419-044-4
2001
€12.00
Léon Bloy
(Périgueux, 1846-Bourg-la-Reine, 1917), polemista inimitabile, scrittore di talento, cattolico acceso da mistici furori è stato – ed è – uno dei personaggi più controversi della letteratura moderna. Da Le révélateur du globe (1884) alle Méditations d’un solitaire en 1916 (1917) la sua opera ha segnato un’epoca. Fra i suoi scritti si ricordano anche: Le désespéré (1886), Sueur de sang (1893), Histoires désobligeantes (1894), La femme paure (1897) e le due serie dell’Exégèse des lieux-communs (1902 e 1913).