Alberto Giorgio Cassani
L'OCCHIO ALATO
Migrazioni di un simbolo
con uno scritto di Massimo Cacciari
«L’occhio albertiano è alato-divino perché ovunque vola e tutto in potenza vede – ma nel Tutto vi è la vicissitudo delle cose umane, la costante, irrisolvibile tensione tra fortuna e virtù, gli irrimediabili vizi della nostra natura. Nel Tutto ha anche luogo la fatica, l’improbus labor, che costa lo stare pronti, il vigilare sempre, per cogliere l’apparire delle cose e rappresentarle coerentemente. Instancabilmente vola l’occhio, ma alla fine deve pur chiedersi: quid tum? Alla fine deve pur riconoscere che physis ama nascondersi, che il cammino dell’intelletto è troppo profondo perché possa essere tutto rappresentato. E, ad un tempo, come non avvertire in questa domanda ultima anche il timbro amaro del mondo come l’occhio l’ha trovato, tutto corroso dalle menzogne, ipocrisie, violenze che in tante pagine, le più drammatiche dell’Umanesimo, l’Alberti “documenta”? Le due dimensioni formano insieme il simbolo dell’occhio alato – e questa duplicità non può stupire, poiché ogni simbolo è sempre un dissos logos. Non vi è più pedantesca erudizione di quella che pretende di scoprire per ogni geroglifico-simbolo dell’arte rinascimentale uno e un solo significato, che tutto riduce alla domanda “fatale”: che cosa vuol dire? L’immagine non è la traduzione letterale di un’idea. L’immagine è creatrice».
Massimo Cacciari
- 978-88-8419-683-5
- 2014
- €20.00
Alberto Giorgio Cassani (1960) è docente di Elementi di architettura e urbanistica e di Storia dell’architettura contemporanea all’Accademia di belle arti di Venezia. Studioso di Leon Battista Alberti, ha pubblicato la monografia La fatica del costruire. Tempo e materia nel pensiero di Leon Battista Alberti (2000 e 2004) e curato la prima traduzione italiana della Philodoxeos fabula (2013); è redattore di «Albertiana», rivista della Société Internationale Leon Battista Alberti di Parigi, di «Anfione e Zeto» e collabora con «Casabella». Per i tipi di Electa ha curato il volume collettivo Tomaso Buzzi. Il principe degli architetti 1900-1981 (2008). È coordinatore editoriale, con Marco Vitale, della collana “Le Città Letterarie” (Unicopli), all’interno della quale ha pubblicato il titolo Barcellona. Sulle tracce perdute di Pepe Carvalho (2000 e 2011). Si occupa altresì di storia dell’architettura moderna e contemporanea, di cultura della conservazione e del restauro, di fotografia di architettura e del paesaggio industriale.
Massimo Cacciari insegna alla Facoltà di filosofia presso l’Università San Raffaele di Milano. Tra le molte sue opere ricordiamo Krisis (1976), Dallo Steinhof (1980; ed. riveduta 2005), Icone della Legge (1985; ed. riveduta 2002), L’Angelo necessario (1986; ed. riveduta 1994), Dell’Inizio (1990; nuova ed. 2001), Della cosa ultima (2004), Tre icone (2007), Hamletica (2009), Doppio ritratto (2012), Il potere che frena (2013), Labirinto filosofico (2014).