Gianfranco Calligarich
L'ULTIMA ESTATE IN CITTÀ
Il romanzo è il ritratto ironico, amaro e disincantato di un uomo del nostro tempo. A trent’anni, egli si muove a caso tra mestieri discontinui e mediocri, fra convegni e incontri dove i rapporti umani sono effimeri e sfilacciati. Riconosce come suoi unici e non spregevoli beni una vecchia automobile, un appartamento imprestato, alcune rare e fluttuanti memorie familiari. L’incontro con una ragazza irrequieta e fragile, che a tratti gli si mette accanto e a tratti scompare, e le deliranti divagazioni di un amico distrutto dall’alcool sembrano insediarsi nella sua solitudine e accendere in lui una volontà di scelta e un soffio vitale. Ma egli sa di essere nel numero di quelli che perdono, per una inettitudine a vivere e per una oscura repulsione verso ogni vittoria. La città che lo accoglie è una Roma inospitale, solenne, vasta e indifferente, e tuttavia prodiga nell’accordare a ogni esule e a ogni randagio qualche zona di protettiva penombra, non amica e non materna ma piuttosto beffardamente complice. La qualità essenziale del romanzo è nell’avere illuminato con disperata chiarezza il rapporto fra un uomo e una città, cioè tra la folla e la solitudine.
Natalia Ginzburg
- 978-88-8419-441-1
- 2010
- €16.00
Gianfranco Calligarich nasce ad Asmara da famiglia cosmopolita di origine triestina. Prima giornalista e poi autore di film e di molti tra i più famosi sceneggiati della Rai, negli anni novanta fonda al Fontanone del Gianicolo di Roma il Teatro XX Secolo vincendo con il testo Grandi Balene il premio Istituto del Dramma Italiano. Con L’Ultima Estate in Città, suo primo romanzo presentato da Natalia Ginzburg e Cesare Garboli, ha vinto nel 1973 il Premio L’Inedito. Ha pubblicato con Garzanti il volume di racconti Posta Prioritaria.