Oswald Spengler
L'UOMO E LA TECNICA
Contributo a una filosofia della vita
a cura di Giuseppe Raciti
Nel saggio intitolato L’uomo e la tecnica, frutto di una conferenza del 19312, Oswald Spengler è stato il primo a porre una domanda nuova e fondamentale per la filosofia: «Che significa tecnica? Quale è il suo senso nella storia, quale il suo valore nella vita dell’uomo, quale il suo posto morale o metafisico?». In anticipo su Heidegger, che inizierà la sua interrogazione sulla ‘questione della tecnica’ a partire dal dopoguerra – e in anticipo anche su quella autentica ‘bibbia’ della riflessione sulla tecnica che è l’Operaio di Ernst Jünger (1932) – Spengler è il primo ad accostare, in linea con le ardite sperimentazioni musicali di quegli anni, due elementi pericolosamente dissonanti, filosofia e tecnica, o più precisamente, come si esprime nel testo citato, tecnica e metafisica.
- 978-88-8419-811-2
- 2016
- €12.00
Oswald Spengler (1880-1936), ha legato la sua fama all’opera, Der Untergang des Abendlandes (Il tramonto dell’Occidente), concepita già prima della guerra mondiale e pubblicata a Monaco subito dopo la sua fine, tra il 1918 e il ’22. In essa sono chiaramente avvertibili i segni della profonda crisi cui la Germania si andava avviando in quegli anni, insieme con le conseguenze più radicali alle quali lo storicismo tedesco appariva destinato. In questa direzione sempre di Spengler meritano di essere ricordati gli scritti: Der Mensch und die Technik (L’uomo e la tecnica, Aragno, 2016); Politische Schriften (1933); Jahre der Entscheidung (Anni della decisione, 1933); Urfragen. Fragmente aus dem Nachlass (Essere umano e destino. Frammenti e aforismi, 1965).