Marcantonio Flaminio
MEDITATIONI ET ORATIONI FORMATE SOPRA L'EPISTOLA DI SAN PAOLO AI ROMANI
a cura di Massimo Firpo
L’edizione raccoglie per la prima volta in forma integrale il testo a stampa edito a Venezia nel 1548 dell’opuscolo di Marcantonio Flaminio intitolato Meditationi et orationi formate sopra l’epistola di san Paolo ai romani. Allievo di Juan de Valdés, e unanimemente riconosciuto come il più autorevole interprete ed erede spirituale dell’esule spagnolo, Flaminio raccoglie in questo volumetto le riflessioni che fece oggetto delle lezioni tenute ai suoi discepoli durante il soggiorno viterbese presso il cardinal Reginald Pole, volte ad approfondire e consolidare la nuova identità religiosa di quella piccola «Chiesa» valdesiana che venne allora raccogliendosi sotto il suo magistero. Se da una parte, dunque, le Meditationi et orationi costituiscono la base teorica della battaglia religiosa volta a legittimare nell’ambito della Chiesa romana i fondamenti della teologia riformata, dall’altra testimoniano una tenace durata di quegli stessi orientamenti riformati, capaci in qualche caso di sopravvivere alla loro sconfitta storica e di continuare a proporsi pubblicamente, sia pure con le indispensabili cautele, per suggerire risposte e alimentare speranze ancora credibili. L’edizione moderna che qui si presenta è corredata da una pregevole introduzione di Massimo Firpo.
- 978-88-8419-339-1
- 2007
- €10.00
Marcantonio Flaminio (1498-1550), figlio di Giovanni Antonio, autore di rime, giunse ancor giovane a Roma e, presentato a Leone X, iniziò a frequentare l’ambiente della corte, conoscendo così Giovan Battista Pio, Filippo Beroaldo il Giovane e Baldassarre Castiglione. Nel corso di numerosi spostamenti perfezionò la sua formazione culturale, già incline all’attività letteraria: fu infatti a Napoli, poi a Bologna, dove studiò filosofia, e a Padova, dove entrò in contatto con Pietro Bembo e con il circolo viterbese di Reginald Pole. Entrò poi al servizio di Matteo Giberti, vescovo di Verona, di Alessandro Farnese e dello stesso Reginald Pole. Partecipò al Concilio di Trento e appoggiò la Riforma cattolica, nella posizione più conciliante e aperta analoga a quella del cardinale Contarini (che venne invece sconfitta con la ripresa del Concilio e la prevalenza dell’ala più conservatrice). Conobbe Juan de Valdès e fu probabilmente influenzato dalle sue idee nicodemitiche. Compose opere di vario genere, tra cui un Compendio della volgar gramatica (Bologna, 1521) e dei Carmina (Venezia, 1548). Fu autore, probabilmente della revisione del Beneficio di Cristo, testo di paternità controversa.
Massimo Firpo (Torino, 1946) insegna Storia moderna nella facoltà di Lettere dell'Università di Torino. Tra le sue opere più recenti: Dal Sacco di Roma all'Inquisizione. Studi su Juan de Valdés e la Riforma italiana (1998); Disputar di cose pertinente alla fede. Studi sulla vita religiosa del Cinquecento italiano (2003); Artisti, gioiellieri, eretici. Il mondo di Lorenzo Lotto tra Riforma e Controriforma (2004); Vittorio Soranzo vescovo ed eretico. Riforma della Chiesa e Inquisizione nell'Italia del Cinquecento (2006); Riforma Protestante ed eresie nell'Italia del Cinquecento. Un profilo storico (2008).