Giovanni Ansaldo
MEMORIE
vol. I (1920-1925); vol. II (1926-1930)
Prefazione di Giuseppe Marcenaro
Le Memorie, cioè i diari di Ansaldo degli anni Venti integrati dalla sua corrispondenza con personalità del mondo politico e culturale del tempo, offrono una rappresentazione in presa diretta di un intero decennio visto attraverso la penna caustica e ironica, caricata di inchiostro all'acido prussico, di un osservatore incline allo scetticismo. Il dato psicologico e caratteriale di Ansaldo, quale emerge dai suoi diari, spiega la natura e i limiti del suo antifascismo (che, pure, gli costò il carcere e il confino) ma anche quelli della sua successiva adesione al fascismo e – perché no? – del suo innamoramento per De Gasperi nel quale finì di vedere una sorta di reincarnazione di Giolitti. Il conservatorismo di Ansaldo, venato dal disincanto e dal pessimismo di uno spirito volterriano, è la chiave di lettura della sua vita e dei suoi passaggi di campo.
F. Perfetti
- 978-88-8419-686-6
- 2014
- €50.00
Giovanni Ansaldo (Genova, 1895-Napoli, 1969), tra i maggiori giornalisti del Novecento, collaborò con vari quotidiani e periodici, tra cui «L’Unità» salveminiana,«La Stampa» e «L’Italiano» di Leo Longanesi. Fu direttore del quotidiano livornese «Il Telegrafo» e portavoce ufficioso di Galeazzo Ciano. Con Longanesi pubblicò, nel 1947, Il vero signore e Latinorum e, nel 1950, la biografia di Giolitti, Il ministro della buona vita. Dal 1950 diresse il «Mattino» di Napoli, continuando a collaborare al «Borghese» e al «Tempo illustrato».