Edward Gibbon
MEMORIE DELLA MIA VITA
a cura di Giovanni Bonacina
Le Memorie della mia vita formano l’autobiografia di Edward Gibbon (1737-1794), l’autore della celebre Storia del declino e caduta dell’impero romano. Costituiscono un’eccezionale testimonianza dell’uomo, dello studioso e di un’epoca intera, quella della «repubblica settecentesca degli Stati europei» (J.G.A. Pocock), sfociata quasi suo malgrado nella rivoluzione francese, ovverosia l’età dei Lumi, o più tardi, se si preferisce, dell’Antico Regime. Un’epoca riconsiderata dal comodo riparo di Losanna, dopo il trambusto parlamentare di Londra e le fugaci sensazioni di Parigi e italiane, nella prospettiva di un Inglese che temeva di aver disimparato a esser tale e sotto l’impressione terrifica della rivoluzione, alla ricerca di una giustificazione di quel suo capolavoro, quando filosofia e antiquaria erano giunte a fondersi in un genere irripetibile di storia (A. Momigliano). Dietro la maschera di un ironico distacco, fra l’applauso del bel mondo e le contumelie dei teologi, la vita di «società e studi» del gentiluomo letterato si riassume in quel che infine essa fu, forse non solo nel caso di Gibbon: il raggiunto equilibrio, faticoso e instabile, di una malinconica felicità terrena e di una controversa fama di scrittore.
- 978-88-8419-702-3
- 2014
- €18.00
Edward Gibbon (1737-1794), storico inglese, frequentò il Magdalen College di Oxford. Dopo la sua conversione al cattolicesimo, completò gli studi a Losanna sotto la tutela di un pastore protestante. Nasce in lui, in questi anni (1754-58), la passione per l’erudizione e soprattutto per la cultura umanistica. Tornato a Londra in seguito alla sua riconversione all'anglicanesimo, si dedicò alla stesura di un Essai sur l’étude de la littérature (1761). Tra il 1776 e il 1778 porta a compimento l’opera in tre volumi per cui è divenuto celebre, The history of the decline and fall of the Roman Empire, la storia dell’Europa da Augusto alla caduta di Costantinopoli, in un quadro grandioso che si spinge fino alla lontana Cina a cercarvi le ragioni di sommovimenti di popoli che hanno sconvolto la geografia dell'Europa; o fino all’Arabia, per raccontare sulla scorta della fortuna dell'orientalistica del XVII e del XVIII secolo le vicende dell'impero islamico.
Giovanni Bonacina (Bergamo, 1961), storico della filosofia, si interessa a temi di confine tra filosofia e storiografia fra Settecento e Ottocento, con particolare riguardo alle coppie concettuali Antico/Moderno, Oriente/Occidente, Rivoluzione/Reazione. Ha al suo attivo traduzioni di Hegel, Droysen, di esponenti minori della scuola hegeliana.