Jules Laforgue
NOTE SU BAUDELAIRE
Baudelaire letto da uno dei suoi critici più acuti: il più sensibile verso l’esprimibile dei suoi versi. Le Note che Laforgue vi dedica ne auscultano i rimbalzi fonemici, gli spasimi, le immagini: a essere colto non è mai altro che un’approssimazione. L’imprecisione connaturata al transitorio, al fuggitivo, al contingente che pervade la poesia di Baudelaire sembra imporre un esercizio interpretativo che nessun altro come Laforgue sembra essere riuscito a realizzare. Autore anch’egli di versi che sono “briciole di frasi”, sa che le assonanze e le risonanze delle parole hanno una virtù ispiratrice tanto scintillante quanto enigmatica e che talora, per coglierla, è necessario che il commento resti estraneo ad ogni volontà definitoria, anche a costo di ridursi a brandelli: ad un flatus senza quasi più un senso.
- 978-88-9380-214-7
- 2022
- €15.00
Jules Laforgue nacque a Montevideo nel 1860, figlio di emigrati francesi. Stabilitosi a Parigi alla fine degli anni Settanta, frequentò i circoli dell’avanguardia letteraria, menando un’esistenza afflitta dalla noia e dalla miseria. Collaboratore della rivista diretta da Paul Bourget, La vie moderne, nel 1881 ricevette l’incarico di lettore di francese a Berlino, per iniziativa dell’imperatrice Augusta. Tornò a Parigi nel 1886, morendovi l’anno seguente di tubercolosi. Fra le sue opere Les complaintes (1885) L'imitation de Notre-Dame de la Lune (1886), Le concile féerique (1886), Moralités légendaires (1887).