Gianluca Cinelli
NUTO REVELLI
La scrittura e l'impegno civile dalla testimonianza della Seconda Guerra Mondiale alla critica dell'Italia repubblicana
Nato e morto a Cuneo (1919-2004), Revelli ha vissuto la tragedia della campagna di Russia e ha saputo raccontarla in un diario ormai classico, tra i non pochi che ci ha consegnato la storia delle sciagurate imprese in cui il fascismo trascinò l’Italia e sacrificò milioni di soldati e di civili, ma è anche stato un uomo di punta della Resistenza, nelle sue valli e a fianco di Dante Livio Bianco, e, tornato alla vita civile, ha voluto ricordare e perpetuare il ricordo dei “poveri” che hanno fatto la guerra, e raccontare i “vinti”, gli sconfitti dalla storia e da una società di disuguali, contadini e montanari, contadine e montanare. Non si è mai fermato, Revelli, e con la sua insistenza, con la sua esigente elaborazione di un metodo dell’intervista, di una pratica del dialogo-intervista rispettoso, intenso, insistente, di una verifica puntuale, di una comunicazione limpida ed efficace, con il suo rifiuto di ogni facilità e di ogni concessione, si è posto e ha risolto – anche, apparentemente, senza volerlo – i problemi che si sono posti tanti investigatori della storia recente e del presente, penetrando in modo originale e possente nello spazio dell’antropologia, della sociologia, della letteratura, e non solo in quello della storia. Ha saputo rispondere a questioni di fondo, fino all’ultimo capolavoro, Il disperso di Marburg, destinato a restare tra i grandi libri europei sugli anni della seconda guerra mondiale. Storia? romanzo? inchiesta? autobiografia? compianto? L’opera di Revelli ha forse il suo segreto nella dimensione rigorosamente etica della sua spinta: dire il vero e render giustizia alle vittime, riportare nella “grande storia” il “basso” dando la parola ai senza-parola, al coro di coloro che più di tutti hanno pagato (e pagano) per i disastri della storia – e cioè del potere. Cinelli individua nel diario, nel dialogo e nel concetto di esperienza i tre “fili” che connettono in una poetica coerente i singoli momenti di un lungo percorso intellettuale, in un continuo e dialettico confronto con la realtà. «Capire la storia», egli dice, «significa per Revelli riconoscere la vita nelle tracce che lascia, la continuità nel mutamento e l’unità nella molteplicità. E ciò significa vedere costantemente il passato vivo nel presente e il presente attivo nel futuro, con tutto il carico di angoscia e di tensione morale che ciò comporta, con la necessaria interazione di metodo e immaginazione».
G. Fofi
- 978-88-8419-496-1
- 2011
- €40.00
Gianluca Cinelli si occupa di letteratura, storia e teoria letteraria. Autore di articoli su Nuto Revelli, Primo Levi, Mario Rigoni Stern e Rosetta Loy apparsi su riviste internazionali quali «Modern Languages», «Notes», «Quaderni d’Italianistica» e «Il presente e la storia». Ha pubblicato nel 2008 Ermeneutica e scrittura autobiografica. Attualmente conduce una ricerca interdisciplinare sulla memorialistica italiana e tedesca della campagna di Russia, in collaborazione con l’Istituto Storico della Resistenza e della Società Contemporanea in Provincia di Cuneo.