Lino Angiuli
OVVERO
postfazione di Giuseppe Langella
All’insegna di una coerente circolarità programmatica, Angiuli torna al clima tematico e problematico dei suoi inizi, sbandierando ancora una volta gli emblemi di una consapevolezza identitaria che aspira a simboleggiare ogni realtà mortificata dalla Storia. Il Sud e i Sud diventano, pertanto, luoghi metaforici di un immaginario voglioso di riscatto e alternativo alle decadenze di un presente incapace di sostenere le sfide che il poeta pure evidenzia attraverso l’odore linguistico della sua scrittura, impregnata di corposa oralità e motivata più dalle ragioni di un ethos antropologico che da volontà letteraria. «La sua poesia va letta, perciò, come una forma di resistenza, combattuta su due piani: quello tematico e quello linguistico»: suggerisce Giuseppe Langella nella sua illuminante postfazione.
- 978-88-8419-714-6
- 2015
- €10.00
Lino Angiuli (1946) è nato e vive in provincia di Bari, dove ha diretto per la Regione Puglia un Centro di servizi culturali. Collaboratore della RAI, di periodici e quotidiani, ha fondato e diretto alcune riviste letterarie, tra cui il semestrale «incroci». Ha pubblicato numerosi libri in lingua italiana e dialettale. Ricordiamo, tra gli ultimi, Catechismo (1998) e Daddò daddà (2000), di cui per Aragno Un giorno l’altro (2005) e L'appello della mano (2010). Sulla sua produzione poetica vedasi Dal Basso verso l’alto: studi sull’opera di Lino Angiuli, a cura di Daniele Maria Pegorari (2006).