Roberto Barbolini
PIÙ BESTIE SI VEDONO
«Più gente c’è – dice il proverbio – più bestie si vedono». Il paragone con la bestia è sempre stato il banco dell’umano, ma oggi le distinzioni si fanno più difficili: cloni potenziali di noi stessi, non diversamente dalla pecora Dolly, soffriamo come mai prima di una crisi di identità. Non a caso, dunque, nelle pagine di questo libro il bestiario antropomorfico si mescola continuamente con lo zoo umano. Animali comuni come il cane o il maiale s’alternano a rettili (o relitti) umani e centauri in jeans, oppure flirtano con creature immaginarie come la misteriosa Cicatrice, mentre la Tigre della Malesia confonde la sua icona avventurosa con quelle di Mick Jagger e di Bruce Springsteen. Scritti sul filo dell’ironia e del grottesco, questi «racconti brevi per partito preso» sembrano vivere all’insegna di un darwinismo rovesciato, o meglio, di un doppio flusso che dall’umano conduce all’animale e viceversa. Il vecchio, rassicurante antropomorfismo basterà a salvarci da un destino bestiale?
- 978-88-8419-376-6
- 2009
- €17.00
Roberto Barbolini nato in provincia di Modena nel 1951, è narratore, saggista e critico teatrale. È autore dei romanzi Il punteggio di Vienna (1995) e Piccola città bastardo posto (1998), oltre che di numerose raccolte di racconti, fra cui La strada fantasma (1991) e Buffalo Bill sceglie Chico (1997). Con il volume di saggi Stephen King contro il gruppo 63 è stato finalista al premio Viareggio 1999.