Alberto Bertoni
POESIE 1980-2014
(1980-2014)
Come molti altri soggetti novecenteschi, anch’io tendo a ignorare il futuro e ad essere invece ossessionato dal rapporto dinamico, archivistico e talvolta drammatico fra il presente e il passato. Così, la proposta di raccogliere in un’antologia generosamente ampia la sequenza dei miei libri di poesia, mi ha indotto a scegliere da un lato i testi che piacciono di più al me stesso autore; e dall’altro quelli che il tempo e l’attenzione altrui hanno deformato in modo più creativo e per me spiazzante. Prendendo le mosse da questa antinomia ho ricavato la mia silloge, non di rado corretta o addirittura riscritta in molte delle sue singole componenti: coltivo infatti un’idea di poesia tutta fenomenologica e pronta a riconoscere nei testi una sorta di imperfezione genetica. Occorre anche precisare che le vicende autobiografiche del me persona fisica sono solo i “piccoli fatti veri” a partire dai quali nasce, si manifesta e si trasforma il personaggio molteplice e ambiguo che dentro il libro dice io. Tratti unificanti delle due entità sono le soglie umane troppo umane di Amore e Morte. Le stelle fisse (novecentesche e non più in vita) di una passione poetica lunga mezzo secolo coincidono con le opere di Gozzano, Montale, Auden, Bertolucci, Sereni, Giudici, Levine e Heaney. Ma l’amicizia e il dialogo con una moltitudine di autori e autrici viventi o da poco defunti sono il propellente di un esercizio di lettura e di ascolto che continua a precedere quello della scrittura in prima persona.
A.B.
- 978-88-8419-856-3
- 2018
- €12.00
Alberto Bertoni (Modena 1955), insegna Letteratura italiana contemporanea e Prosa del Novecento nell’Università di Bologna, Oltre a numerosi saggi e volumi di argomento novecentesco, è autore – sul versante poetico – dei volumi: Lettere stagionali (1996, con una nota di Giovanni Giudici); Tatì (1999); Il catalogo è questo. Poesie 1978-2000 (2000); Ho visto perdere Varenne (2006); Ricordi di Alzheimer (2008, 2012, 2016, accompagnate da una poesia in versi pavanesi di Francesco Guccini e da una nota critica di Milo De Angelis), Traversate (2014, prefazione di Paolo Valesio). Per i tipi di Aragno ha pubblicato Le cose dopo (2003) e Il letto vuoto (2012).