Andrea Zanzotto, Andrea Cortellessa
PREMESSA ALL'ABITAZIONE - ABITARE, ZANZOTTO
È un paradosso: battezzato alla poesia da dromomani di mitobiografica irrequietudine come Hölderlin e Rimbaud, Zanzotto è stato invece il più stanziale, il più ossessivamente centripeto degli autori. Tranne il servizio militare prestato nelle Marche, alla vigilia dell’8 settembre 1943, e una breve emigrazione in Svizzera alla fine della guerra, Zanzotto non ha mai voluto passare più di qualche giorno fuori da Pieve di Soligo. L’esperienza del “viaggio”, ricordando anche l’esilio del padre antifascista, s’innerva traumaticamente alle tragedie del Secolo Breve: e proprio questo, forse, lo ha sempre trattenuto nell’infinitamente riscritto palinsesto della Heimat. Ancora più radicate nel territorio sono le prose di Zanzotto, bellissime, che solo la magnitudine della sua poesia induce a trascurare: al centro di questo libro ce n’è una straordinaria, Premesse all’abitazione, che nel 1964 metteva a tema la sua «vita abitante» raccontando l’interminabile, nevrotica costruzione della Casa in cui passerà il resto della sua esistenza. La accompagnano cinque altre prose e una poesia dello stesso periodo, più un “fuorisacco” del ’78; solo in parte già noti, questi testi – come dirà a posteriori il loro autore – sono «indagini di quella che poi si autochiarì come coscienza ecologica»: e fotografano – anche fuor di metafora – tic e contraddizioni, scempi architettonici e urbanistici di quel «progresso scorsoio» che la Marca una volta Gioiosa, alla lunga, trasformerà nella “post-natura”, nel «paesaggio» «purulento», «cancerese» e «cannibalese» di Sovrimpressioni e Conglomerati.
- 978-88-9380-148-5
- 2021
- €15.00
Andrea Zanzotto (1921 - 2011) dopo un piccolo gruppo di testi pubblicati a Milano nel 1938, e il coinvolgimento traumatico nella guerra civile (militando nelle Brigate Mazzini al seguito del «partigiano non violento» Toni Adami), il suo esordio editoriale risale al 1951 con la raccolta Dietro il paesaggio pubblicata da Mondadori: che resterà il suo editore sino all’ultimo libro, Conglomerati, pubblicato nel 2009. Le sue opere sono raccolte nel «Meridiano» delle Poesie e Prose scelte, uscito nel 1999, e negli «Oscar» degli Scritti sulla letteratura (2001) e di Tutte le poesie (2011); in occasione del centenario della nascita Mondadori pubblica le poesie disperse di Erratici e un quaderno di Traduzioni trapianti imitazioni. A lungo insegnante e preside nelle scuole della Heimat, ha svolto anche le attività di traduttore e consulente editoriale: impegnandosi con continuità, soprattutto negli ultimi anni, in difesa dell’ambiente minacciato dall’inquinamento e dalla speculazione edilizia. È tra i maggiori poeti del suo tempo. Se le fantasticazioni avessero un limite o un perimetro bisognerebbe ogni volta ridisegnarle. Spostare nello spazio o nel tempo, abbassare togliendo una zeppa o bietta. Una stanga. Un guscio. Il titolo, stipato, di un’opera che riempie gli spazi appena vuoti, una piccola traslitterazione antagonista che fugge via. A quale piolo possiamo fermarci per dire di essere al sicuro, per afferrare gli oggetti in alto, sempre più in alto?! Il pianto della lavatrice, in fondo al corridoio nerofumo e una finestra dai vetri meravigliosamente smerigliati. Come si riesce a decifrare il suono delle parole a colori? Tutte le porte affacciano su casi di maniacali assenze. Infiniti spazi rettangolari da riempire e svuotare. E allora cosa manca? O cosa bisogna togliere? Tutto, tranne le fantasticazioni.
Andrea Cortellessa (Roma, 1968) è un critico letterario, storico della letteratura e professore associato all’Università Roma Tre presso il DAMS, dove insegna Letterature Comparate e Storia della Critica. Collabora con riviste e quotidiani quali «Il Riformista», «Diario», «il manifesto», «L’Indice», «l’Unità», «Poesia», «Paragone», «La rassegna della letteratura italiana», «Studi novecenteschi», «Il Verri» ed «alfabeta2». Per la RAI, ha ideato e realizzato la trasmissione Occasioni, in onda su Radio Tre, in cui metteva a confronto generazioni diverse di poeti attraverso letture delle loro opere e interviste d’archivio; collabora tuttora con i programmi culturali di RadioTre-RAI.