Giovanni Battista De Luca
PROEMIO AL DOTTOR VOLGARE * DIFESA DELLA LINGUA ITALIANA
a cura di Raffaele Ruggiero
Con il Dottor Volgare nel 1673 (di cui oggi si pubblica il libro proemiale), e con la Difesa della lingua italiana nel 1675, l’autore sceglie di rivolgersi anche agli operatori giuridici di livello intermedio, ai pubblici funzionari, ai tecnici dell’amministrazione. Il futuro cardinale rivendicava all’italiano una piena maturità espressiva e lo statuto di lingua colta deputata anche alla divulgazione scientifica. De Luca appare consapevole che il concetto stesso di divulgazione, nell’ambito dell’universo giuridico, è da sempre un modo per cambiare silenziosamente le regole del gioco: divulgare significava spezzare il circolo degli arcana iuris su cui l’intera società di antico regime appare fondarsi. Egli additava infatti una categoria di lettori privilegiati: l’opera si rivolge «particolarmente a Principi, e Signori e alli Magistrati grandi, li quali esercitano la giurisdizione più in dominio che in esercizio, e che amministrano la giustizia con qualche mistura del politico». Nell’ultimo ventennio del XVII secolo, De Luca si muove nell’orbita di quella cultura europea del ‘disciplinamento’, che aveva tratto linfa vitale dai galatei del Rinascimento italiano e si era ormai trasformata nella tecnica organizzativa delle grandi burocrazie statuali. Non una questione giuridica, dunque, ma la consapevole esigenza di una precettistica che permea tutti gli apparati e le forme di manifestazione della vita pubblica.
- 978-88-8419-566-1
- 2012
- €12.00
Giovanni Battista De Luca (1613-1683) è ben noto agli storici del diritto grazie al monumentale Theatrum veritatis et iustitiae, nonché per il Dottor volgare, compendio in lingua italiana «di tutta la legge civile, canonica, feudale e municipale». Nato a Venosa, egli conseguì il dottorato a Napoli nel 1635; nel 1644 giunge a Roma, dove esercita la professione forense con crescente successo. Divenne presto uno dei più rinomati avvocati della penisola: egli stesso dichiarò di affrontare «le migliori materie», che avessero «qualche mistura col politico». Nel marzo 1676 ricevette gli ordini minori e divenne sacerdote. La successione al soglio pontificio di Innocenzo XI Odescalchi segnò la rapidissima carriera ecclesiastica di De Luca: nel 1681 fu creato cardinale ed entrò a far parte di undici congregazioni. L’ascesa di De Luca al cardinalato fu interpretata come un riconoscimento mai prima concesso al ruolo e alla funzione del ceto forense.
Raffaele Ruggiero , professore ordinario di letteratura italiana e civiltà del Rinascimento all’Université d’Aix-Marseille, dirige il Centre Aixois d’Études Romanes. Ha pubblicato monografie su Machiavelli, Castiglione, Tasso, Galilei, Vico, e un'edizione commentata del Principe. È stato redattore di «Belfagor» dal 1990 al 2012; per i nostri tipi ha edito il Proemio al Dottor volgare di Giovan Battista De Luca e il Filargiro, commedia latina di Alciato.