Marcello Ciccuto
«RIFARE POUSSIN D’APRÈS NATURE»
Montale e l'arte nel nostro tempo
In questo libro si scopre quanto la scrittura poetica e prosastica di Eugenio Montale abbia incrociato situazioni condivise da una quantità impressionante di esperienze artistiche, in un lucido e competentissimo percorso di composizione del proprio immaginario visivo che fa del confronto ininterrotto e dell’accostamento creativo con le epoche, antiche e moderne, dell’operare pittorico o scultoreo o musicale una delle sue cifre meglio riconoscibili. La scrittura del poeta si vede qui aver orchestrato incessantemente le occasioni (per l’età moderna ad esempio trascorrenti fra Impressionismo e Divisionismo, esperienze fauve ed Espressionismo, Metafisica, Surrealismo, Informale…) sulle quali si è venuto sviluppando un insistito esercizio di lettura del mondo sub specie artis. E dunque in queste pagine si fanno emergere i tanti segni che hanno contribuito a definire una diffusa condizione espressiva di Montale, legata per ciascuna sua stagione creativa alla ricerca della presenza di quei valori assoluti o metafisici dentro l’esistente, invero non sempre avvisabili nelle esperienze dell’arte figurativa di ogni tempo e luogo. Ciò che ha fatto scrivere allora di realismo metafisico per alcune fra le radici profonde e più ‘classicheggianti’ del pensiero montaliano, nonché di una tensione a far lega, visualizzandolo, con lo “spirito del proprio tempo”, nel frequente accostarsi a una linea dell’arte moderna che riconosce in Chardin, Corot, Cézanne o Morandi i suoi referenti più alti.
- 978-88-9380-040-2
- 2019
- €60.00
Marcello Ciccuto è docente di letteratura italiana presso l’Università di Pisa e Presidente della Società Dantesca Italiana. Ha lavorato sulla letteratura del Medioevo (con particolare attenzione alle figure di Dante, Petrarca e Boccaccio), il Quattrocento e il Cinquecento, l’Otto-Novecento. Dirige la rivista scientifica «Letteratura & Arte» e condirige «Italianistica», «Hvmanistica», «Studi rinascimentali». Si occupa da molti anni dei rapporti fra arte figurativa e letteratura, cui sono dedicati alcuni suoi volumi quali L’immagine del testo (1990), Figure di Petrarca (Giotto, Simone Martini, Franco bolognese) (1991), Icone della parola (1995), I segni incrociati. Letteratura italiana del ‘900 e arte figurativa (2 voll., 1998 e 2002), Figure d’artista (2002). Recente lo studio di un celebre codice petrarchesco, in Reliquiarum servator. Il manoscritto Parigino lat. 5690 e la storia di Roma nel Livio dei Colonna e di Francesco Petrarca (2012), nonché il volume di commentario all’edizione fac-simile del codice Bodleian 264, contenente le leggende di Alessandro Magno e il viaggio di Marco Polo (2014).