Cesare Cases
SCEGLIENDO E SCARTANDO
Pareri di lettura
a cura di Michele Sisto
Questi 250 pareri di lettura, redatti da Cesare Cases (1920-2005) per la casa editrice Einaudi tra il 1953 e il 1973, testimoniano uno dei momenti più felici dell’editoria, della critica e della letteratura italiane. In un teso dialogo con Lukács e Adorno, e con l’affilata ironia di un Karl Kraus, il «testimone secondario» passa in rassegna i libri di Bertolt Brecht, Heinrich Mann, Robert Walser, Paul Kornfeld, Wolfgang Koeppen, Arno Schmidt, Peter Weiss e decine d’altri, battendosi per una cultura che rinvigorisca la vita nazionale di un paese in rapida e caotica trasformazione. «I giudizi risultanti da questa impostazione – scriverà anni dopo – sono oggi spesso difficilmente sottoscrivibili, anche da me, ma per capirli bisogna rifarsi a un periodo in cui il critico si sentiva deputato a spianare strade al futuro, abbattendo taluni cippi e restaurandone e incoronandone altri; operazione alquanto dubbia, ma che aveva il pregio di costringere a quell’impegno che prima di essere politico era morale. Lukács esagerava certamente la «responsabilità dell’intellettuale», ciò che era legato alla cattiva coscienza sulla certezza dei fini per cui invocava tale responsabilità; tuttavia è bene che non tanto l’intellettuale quanto l’uomo in generale si senta responsabile di qualche cosa d’altro che di procacciar cibo ai suoi piccoli finché non gli sarà segato l’albero su cui si è costruito il nido. Tra gli intellettuali già di sinistra oggi solo Franco Fortini e pochi altri sembrano ricordarsi della verità che «omnis determinatio est negatio» e che l’uomo si definisce solo scegliendo e scartando. Il rischio di sbagliare c’è sempre, ma è meno grave di quello di perdersi nella melma dell’accettazione universale».
- 978-88-8419-626-2
- 2013
- €40.00
Cesare Cases (1920-2005), germanista, ha insegnato nelle università di Cagliari, Pavia e Torino. Vicino a Lukács nella metodologia in chiave marxistica, ha operato di preferenza nel campo della letteratura settecentesca e contemporanea. Tra le sue pubblicazioni, si ricorda: I limiti della critica stilistica e i problemi della critica letteraria (1955); Alcune vicende e problemi della cultura nella Repubblica Democratica Tedesca (1958); il volume di Saggi e note di letteratura tedesca (1963); A proposito del "Freigeist" di Lessing (1972); Thomas Mann. Una biografia per immagini (in collab. con G. Mann, 1982); Su Lukács. Vicende di un'interpretazione (1985); Il testimone secondario (1985); Patrie lettere (seconda edizione ampliata, 1987); Il boom di Roscellino. Satire e polemiche (1990); La fredda impronta della forma. Arte, fisica e metafisica nell'opera di Ernst Jünger (curato da H. Dorowin, 1997); Le confessioni di un ottuagenario (2003); Un lapsus di Marx. Carteggio, 1956-1990 (2004); Intervista a Cesare Cases (curata da L. Forte, post. 2006).
Michele Sisto è ricercatore all’Istituto Italiano di Studi Germanici in Roma e insegna letteratura tedesca all’Università di Trento. Ha pubblicato saggi su Karl Kraus, Günther Anders, Christa Wolf, Paolo Nori, sulla critica militante nel web e sul transfer letterario tra Germania e Italia. Ha curato il volume L’invenzione del futuro. Breve storia letteraria della DDR dal dopoguerra a oggi (2009). Collabora con «Allegoria», «ragionipratiche.it» e «germanistica.net».