Lavinia ha dodici anni. Legge, scrive con bellissima mano, canta, suona la viola da gamba e il clavicordo, gioca a scacchi: grazie all’educazione che ha ricevuto è pronta per entrare alla corte di Torino come dama di Caterina d’Austria, sposa di Carlo Emanuele I. Il Ragionamento è la lunga lettera che le scrive il padre Annibale Guasco, uomo che fa «professione di lettere e di costumi», figura esemplare di intellettuale e gentiluomo di transizione sullo sfondo della Lombardia spagnola, affinché, imparando a governare se stessa e la sua «incauta giovinezza», colga il frutto delle virtù acquisite con tanta fatica e tanta spesa e ottenga «utile ed onore» nella nuova vita che sta per cominciare lontano da casa. Testo di straordinaria freschezza, a cavaliere di un doppio orizzonte, domestico e cortigiano, privato e pubblico, tra periferia e centro, il Ragionamento è al contempo una lettera famigliare piena di tenerezza e una scrittura d’institutio, tanto più singolare in quanto rivolta a una giovinetta. Non solo: Annibale Guasco è un moderno Chirone, centauro «a metà tra la condizione del civis di memoria comunale e quella del perfetto gentiluomo barocco», padre affettuoso e severo pedagogo. L’Introduzione a questa prima edizione italiana ricostruisce il profilo letterario di Annibale mentre il saggio che la accompagna segue Lavinia oltre l’esperienza torinese e inquadra la famiglia Guasco, una delle più in vista di Alessandria, nel contesto sociale e politico della Lombardia spagnola.