Ernest Stein
STORIA DEL TARDO IMPERO ROMANO
Un’opera di ammirevole precisione che si basa interamente su una conoscenza estremamente profonda dei testi e che, per la prima volta, si propone di seguire ― nei dettagli, nella loro complessità ― le trasformazioni del governo e della storia dell’impero al tempo in cui dal primigenio Stato romano comincia a formarsi lo Stato bizantino. Con una scrupolosità e una minuziosità che non lasciano in ombra nessuna questione importante, Stein segue il destino dell’impero di Costantinopoli alla fine del V secolo e nella prima metà del VI secolo. In particolare ― grazie ad uno studio ineguagliato delle opere coeve ― il libro di Stein getta una nuova luce sulla storia dei regni di Anastasio, di Giustino e di Giustiniano. È sufficiente paragonare il racconto serrato di Stein ai libri, giustamente classici di Bury e di Charles Diehl, per constatare i progressi che sono stati realizzati. Certamente le grandi linee storiche restano immutate, ma i dettagli sono stabiliti con implacabile rigore, in stretto ordine cronologico, da uno studioso che non si rimette mai, su nessun punto, al giudizio altrui. Questo libro, il cui valore risiede nella sua minuziosa esattezza, farà compiere un grande passo alla nostra conoscenza della storia bizantina ai suoi inizi. Louis Halphen (4 volumi indivisibili)
- 978-88-9380-157-7
- 2021
- €160.00
Ernest Stein , nasce a Jaworzno nel 1891 (Galizia austriaca, odierna Polonia). Nel 1914 si laurea all’università di Vienna. Nel 1919 sostiene la dissertazione per essere abilitato all’insegnamento accademico. Nel 1927. Prima libero docente, poi professore non di ruolo all’Università di Berlino. Nel 1933 si trova a Bruxelles, invitato all’Institut Oriental dell’Università di Bruxelles, quando giunge la notizia che in Germania Hitler è stato eletto cancelliere. Immediatamente invia a Berlino e a Francoforte le sue dimissioni e, nonostante le sollecitazioni rivoltegli, rifiuta di riprendere servizio. Da quel giorno Stein rompe con il nuovo regime che la Germania si è dato. E rompe persino con la cultura tedesca, perché ― da allora ― rinuncia a scrivere in tedesco, la sua lingua materna; a pubblicare su una rivista tedesca; a collaborare o a frequentare studiosi schierati con il governo nazista. Trova asilo in Belgio. Henri Grégoire gli procura lavori di ricerca alla Bibliothèque Royale e all’Institut Oriental dell’Università di Bruxelles. Nel 1937 L’Università di Louvain crea per lui una cattedra di storia bizantina, di cui sarebbe restato titolare fino alla morte. Nel 1940 il Belgio è invaso dalle truppe di Hitler. Di notte, con la moglie, dopo aver camminato a lungo ― portando con sé solo una borsa con dentro il manoscritto della Histoire du Bas Empire ― Stein varca la frontiera con la Francia e si rifugia in questo paese. Gli amici, fra cui Jean-Rémy Palanque ― professore all’Università di Montpellier ― gli procurano una falsa identità. Stein può così abitare sotto falso nome nella Francia detta non occupata. Nel 1942 la Wehrmacht e la Gestapo sono padrone anche della Francia meridionale. Stein e la moglie riescono ad attraversare da clandestini la frontiera con la Svizzera. A Ginevra sono accolti da Jacques Pirenne che li aiuta a regolarizzare la loro situazione di rifugiati politici, procurando al suo collega una nomina di libero docente. Muore nel 1945.
Pasquale Sacco – laurea breve in russo conseguita presso l’Institut de Langues et Civilisations Orientales di Parigi – è traduttore dal francese, portoghese, inglese, tedesco.