Renato Serra
TRA LE NUVOLE E LA LUNA FRESCA
a cura di Luigi Bonanate
Oscuro Direttore della Biblioteca malatestiana, Renato Serra muore in una delle prime battaglie che il Regno d’Italia combatte dopo aver preso la decisione di entrare nella Grande guerra. Serra vi partecipò serenamente anche se senza grande passione nazionalistica. Scomparve così — quasi prima di aver avuto tempo di dare prove più compiute della sua sensibilità letteraria e della capacità di interpretare innovativamente e con felici intuizioni la letteratura internazionale — uno degli intellettuali più apprezzati (ma non troppo letti) della stagione pre-fascista italiana. Come Gobetti e come Gramsci – ma meno ideologizzato di loro – non esitò mai a combattere e contrastare retoriche e movimenti culturali, specie letterari, strumentalmente asserviti al potere del tempo. Studioso attento e scrittore raffinato e sensibilissimo alla scrittura, ancorché sfiduciato della possibilità di comunicare, vittima di una specie di understatement che lo paralizzava di fronte a impegni lavorativi più sistematici e ampi, nonostante gli inviti e le insistenze degli amici, resta principalmente l’autore stupefatto e stupefacente di quell’Esame di coscienza di un letterato che è un po’ l’autobiografia di un mondo che sta dissolvendosi, ma anche lo scrittore di lettere di grande umanità che provano quanto per lui l’amicizia fosse importante, come dimostra lo scambio epistolare con Giuseppe De Robertis, nell’andamento della sua crescente intensità. Oltre che di De Robertis, Serra fu amico e corrispondente di B. Croce come di Prezzolini, Papini, Ardengo Soffici, L. Ambrosini.
- 978-88-8419-745-0
- 2015
- €12.00
Renato Serra (Cesena, 5 dicembre 1884-Monte Podgora, 20 luglio 1915) si laurea in Lettere a Bologna nella Facoltà che Carducci sta per lasciare. Profondamente radicato nel tessuto socio-culturale della sua cittadina, che lascia poche volte e poco volentieri, salvo per recarsi a Firenze, dove vivono alcuni dei suoi migliori amici, e dov’è la Redazione de «La Voce», alla quale Serra collabora volentieri anche se discontinuamente. Non lascia una grande bibliografia perché la sua attività fu sempre dispersiva e frammentaria: mille progetti, mille intenzioni, una vita troppo presto, insensatamente, sprecata. Serra si avviò al fronte accompagnato da una dolente quanto distaccata consapevolezza della prossima fine, giunta in una delle primissime giornate passate sul Podgora.
Luigi Bonanate è professore emerito nell’Università di Torino, socio dell’Accademia delle Scienze di Torino e Medaglia d’oro dei benemeriti della cultura e dell’arte. Ha insegnato Relazioni internazionali per più di 40 anni, e tiene corsi alla Scuola di studi superiori Ferdinando Rossi dell’Università di Torino, alla Facoltà di Scienze strategiche e a quella teologica dell’Italia settentrionale. Il suo primo libro era stato La politica della dissuasione (1972); i più recenti Anarchia o democrazia (2015) e Dipinger guerre (2016). Per i tipi di Aragno ha curato l’edizione di scritti di H. de Balzac, R. Rolland, R. Serra, D. Galimberti e L. Rèpaci, N. Revelli.