Delio Cantimori
ULRICO VON HUTTEN E I RAPPORTI FRA RINASCIMENTO E RIFORMA
Nella biografia intellettuale e politica di Delio Cantimori il saggio su Ulrich von Hutten, pubblicato nel 1930, e mai più ristampato occupa un posto importante . Il libro, frutto della rielaborazione della sua tesi sul cavaliere umanista Ulrich von Hutten discussa col professor Giuseppe Saitta, ricostruisce in pagine di taglio vivamente saggistico ma di robusta base filologica la vita e le opere del celebre scrittore e polemista tedesco, protagonista accanto a Franz von Sickingen della fallita rivoluzione del 1522 della minore nobiltà. La tesi di Cantimori è che Ulrich von Hutten sia stato dominato dalla scoperta dell’idea di nazione e si sia dedicato alla causa di ridare vita a una nazione tedesca investendo in questo obbiettivo tutto quello che gli offrivano i due grandi movimenti intellettuali e religiosi del suo tempo, il Rinascimento e la Riforma. Il giovane Cantimori, seguace di un’ideologia politica nazionalista e fascista e fortemente attirato dalle correnti nazionaliste della Germania post-prima guerra mondiale, vide nell’opera di Hutten il modello positivo di ciò che era mancato al Rinascimento italiano dove il distacco dalla religione tradizionale aveva prodotto isolate figure di eretici, ma non un movimento nazionale di riforma.
- 978-88-9380-199-7
- 2022
- €15.00
Delio Cantimori (Russi, 1904 - Firenze 1966) è stato un protagonista della cultura e della ricerca storica italiana del ‘900. Formatosi alla Scuola Normale Superiore di Pisa si dedicò a studi di germanistica e di storia delle idee religiose tra Umanesimo e Riforma. Tra le sue opere principali si ricordano «Eretici italiani del Cinquecento. Ricerche storiche» (1939), «Utopisti e riformatori italiani 1794-1847. Ricerche storiche» (1943), «Prospettive di storia ereticale italiana del ‘500» (1960). Raccolse una scelta dei suoi molti saggi e interventi minori in «Studi di storia» (1959). Dopo la sua immatura scomparsa la grande quantità dei suoi scritti minori e il ricco epistolario conservato nell’archivio storico della Scuola Normale Superiore di Pisa hanno alimentato una nutrita serie di raccolte a stampa.