Alla ricerca di una via d’uscita dalla crisi dei vigenti modelli culturali, Lino Angiuli continua a organizzare il suo controcanto facendo ricorso ai minima moralia reperiti lungo l’itinerario della coscienza a contatto con luoghi, fisici e mentali, fortemente alternativi a quelli dominanti. L’adozione di un’antropologia essenziale, la frequentazione delle periferie linguistiche, il ricorso a una religiosità primitiva e laica, l’amore distillato attraverso il sogno e la letteratura costituiscono le materie prime dell’attiva costruzione di un’altra visione del mondo.
978-88-8419-215-3
2005
€12.00
Lino Angiuli
(1946) è nato e vive in provincia di Bari, dove ha diretto per la Regione Puglia un Centro di servizi culturali. Collaboratore della RAI, di periodici e quotidiani, ha fondato e diretto alcune riviste letterarie, tra cui il semestrale «incroci». Ha pubblicato numerosi libri in lingua italiana e dialettale. Ricordiamo, tra gli ultimi, Catechismo (1998) e Daddò daddà (2000), di cui per Aragno Un giorno l’altro (2005) e L'appello della mano (2010). Sulla sua produzione poetica vedasi Dal Basso verso l’alto: studi sull’opera di Lino Angiuli, a cura di Daniele Maria Pegorari (2006).