Detlef Holz
UOMINI ITALIANI
Quando nel 1936 Detlef Holz lo pubblicò presso una piccola casa editrice, Deutsche Menschen diventò in breve una leggenda. Quel piccolo libro, montaggio di materiali epistolari di uomini tedeschi, era la sinopia di un simbolico affresco letterario e umano che l’Europa, in particolare la Germania, sprofondando nella follia, aveva fatto a pezzi. Il libro di Holz doveva essere interpretato. Dal suo marginale appostamento, un quasi sconosciuto homme de lettre, voleva esemplarmente segnalare il criminale sciupio compiuto da una umanità in preda a distratte euforie. E suggerire l’usbergo, il graduale dietro cui alcuni uomini potevano ripararsi, difendendosi dalle periodiche follie di insensate moltitudini ostinate illusoriamente ad ascendere. Finendo poi con l’impiccarsi. Holz sperava che il fine del libro non fosse confuso. E neppure fosse ‘catalogato’ in un genere. Pretendeva che la sua opera fosse ‘il genere’, la traccia delle generazioni passate quale sovrana e nobilitante eredità. Ricordare per essere degni di continuum universale. Sapeva che il suo segreto lavoro letterario sarebbe affiorato quando tutto pareva ormai perduto. Prossimo all’infungibilità. Reso pubblico per consolare i pochi desolati a sopportare il peso dei drammi emulsionati da società che avevano smarrito il senso. Holz si era posto come dolente spettatore di un mondo prossimo alla catastrofe. Che poi vi fu. Al suo tempo tutte le premesse c’erano.
- 978-88-8419-571-5
- 2012
- €12.00
Detlef Holz nato a Berlino nel 1892 e, anonimo, scomparso fuggendo durante le seconda guerra mondiale; di lui si conoscono alcune opere: divagazioni sulla città natale, profili biografici di suoi contemporanei, saggi narrativi sui libri e la fotografia, enigmatiche variazione su sconosciute sepolture ai margini del mondo. Si vagheggiava, tra le molte carte da lui abbandonate, sparse in biblioteche pubbliche e archivi segreti, di trovare un giorno il doppio italiano del mitico Deutsche Menschen. Conoscitore della lingua e della letteratura italiana, Holz, compiuto ancora in segreto un nuovo montaggio di materiali epistolari di altri uomini, aveva confidato a un amico l’esistenza di un omologo italiano dell’originale tedesco. Uomini italiani, un’opera leggendaria, ancor prima che si avesse conferma della sua esistenza. Un italico facsimile di Deutsche Menschen. Come il ben illustre gemello, non troppo casualmente, anche Uomini italiani affiora in un’età di barbariche promesse.