Charles Baudelaire, Charles-Augustin de Sainte-Beuve
VOI AVETE PRESO L'INFERNO
Lettere e scritti (1844-1869)
edizione italiana a cura di Massimo Carloni
L’immenso fiume della critica di Sainte-Beuve, «fluente, insinuante, mobile e comprensivo», non arrivò mai a bagnare la terra desolata dove sorgeva quel chiosco bizzarro e finemente intarsiato chiamato la Folie Baudelaire. Prudentemente, il suo corso deviò prima. Si accontentò di segnalarne la posizione sulla carta geografica: «Kamchatka romantico». Il mancato Lundi Baudelaire pesa come un’onta indelebile sull’insieme della sua opera critica. Forse è proprio per questo clamoroso traviamento dell’intelligenza che, da oltre centocinquant’anni, l’amicizia letteraria tra Baudelaire e Sainte-Beuve non smette di affascinare i lettori, più o meno illustri, della loro corrispondenza, suscitando, da un lato, sentimenti contrastanti di sconcerto, ammirata indignazione e persino di rabbia retrospettiva; dall’altro, sollevando interrogativi capitali sul ruolo e il senso della critica, sul rapporto tra l’uomo, l’artista e l’opera. Dopo la spietata arringa di Proust e il suo memorabile incipit: «chaque jour j’attache moins de prix à l’intelligence», ognuno è costretto, volente o nolente, a schierarsi pour o contre Sainte-Beuve.
- 978-88-8419-830-3
- 2017
- €15.00
Charles Baudelaire (Parigi, 1821-1867), poeta e critico letterario, pur fra interpretazioni diverse o opposte, è ritenuto l’iniziatore di un nuovo corso poetico, e la sua opera viene collocata fra le più alte espressioni della poesia di tutti i tempi e paesi. Autore di un unico ma fondamentale libro di poesie, Fleurs du Mal (1857), la sua grande originalità non fu interamente compresa dai suoi contemporanei, nemmeno dai suoi amici più vicini (Gautier o Sainte-Beuve), ma esercitò subito un’influenza notevolissima sul Parnasse, e poi sulla scuola simbolista; e quindi grande suggestione ebbe su Verlaine, su Mallarmé, su Rimbaud, e su tutta la successiva poesia francese ed europea, fino al surrealismo.
Charles-Augustin de Sainte-Beuve (Boulogne sur-Mer 1804-Parigi 1869). Oltre all’attività di critico militante cui si è esclusivamente dedicato nella seconda metà della vita, Sainte-Beuve è stato autore di alcune raccolte poetiche, Vie, poésies et pensées de Joseph Delorme (1829), Les Consolations (1830), e Pensées d’août (1837) e di un romanzo a sfondo autobiografico, Volupté (1843). Alla sua passione per Adèle Hugo si devono le poesie del Livre d’amour (1843). A due corsi tenuti all’Accademia di Losanna e all’Università di Liegi sono legati Port-Royal, grande affresco storico-culturale del XVII (1867) e Chateaubriand et son groupe littéraire sous l’Empire (1860).
Massimo Carloni ha curato per i tipi di Aragno: Antoine Rivarol, Annali della Rivoluzione francese (2016); Baudelaire-SainteBeuve, Voi avete preso l’Inferno. Lettere e scritti 1844-1869 (2017); Paul Valéry, In morte di una civiltà. Saggi quasi politici (2018); Marcel Proust, Il visitatore della sera. Lettere a Paul Morand e a Madame Soutzo (2019).