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Le Opere Nino Aragno Editore di ultima pubblicazione
PHILODOXEOS FABULA

Leon Battista Alberti

PHILODOXEOS FABULA
La commedia di Filodosso

Biblioteca Aragno

«Hec fabula pertinet ad mores: docet enim studiosum atque industrium homi­nem non minus quam divitem et fortu­natum posse gloriam adipisci» («Questa commedia riguarda i costumi morali: ci mostra infatti come un uomo diligente e industrioso, non meno di uno ricco e fortunato, possa raggiungere la gloria»). Così, nell’incipit del Commentarium – scritto per la seconda redazione della Philodoxeos fabula, i cui termini post e ante sono il 1434 e il 1437 –, Leon Batti­sta Alberti, a distanza di anni dalla pri­ma stesura della commedia, prima pro­va letteraria dell’autore, stilata nel 1424, con la brevitas che gli è propria, riassu­me il contenuto della fabula. Compaio­no dunque, fin dall’inizio, la «virtus» e la «fortuna», i due termini del conflitto che accompagnerà, per il corso della sua esistenza e per l’intera sua riflessione “filosofica”, «una delle figure più stra­ordinarie di quel secolo straordinario» (Eugenio Garin). In questo volume si presenta una nuova traduzione italiana della fabula, con una Prefazione del compianto Carlo Ange­lino, un’Introduzione e un apparato di Note al testo del curatore. Questa traduzione cade nel sesto cente­nario della stesura della prima redazio­ne, composta a Bologna durante gli anni universitari sotto il “nome de plume” di Lepidus. La seconda redazione, rivista da Battista e riconosciuta come una sua creazione, a causa dell’invidia – «invidia effecit ut minus placeat» –, cadde nell’oblio. L’auspicio è che sia «diffusa e conosciu­ta nelle Accademie e nelle Università», come desiderava Carlo Angelino.

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L'OCCUPAZIONE CULTURALE IN ITALIA

Michele Coppola, Lucio Argano, Franco Amato

L'OCCUPAZIONE CULTURALE IN ITALIA
position paper

Biblioteca Aragno

Benché il patrimonio artistico e culturale italiano collochi da sempre l’Italia al vertice della World Heritage List dell’Unesco, siamo uno dei Paesi europei con il minore numero di occupati, rispetto al totale, nel settore culturale. Un paradosso che ha molteplici cause: la scarsa riconoscibilità e legittimazione sociale del lavoro culturale; investimenti rispetto al PIL inferiori alla media europea; un’offerta formativa non adeguata; un basso livello di consumi culturali; la carenza di solide tutele sociali e previdenziali; la diffusa presenza di “lavoro sommerso” e uno dei più livelli salariali più bassi in Europa, quest’ultimo confermato dalla survey appositamente realizzata nel 2023 per questa pubblicazione. In questo contesto, si registrano alcuni fatti positivi: l’aumento delle imprese culturali e creative; il PNRR, in cui l’Italia è il primo tra i Paesi europei per finanziamenti richiesti per il settore culturale; la legge delega 106/2022 per il riordino del settore dello spettacolo; la legge 206/2023, che comprende la nuova normativa sulle imprese culturali e creative; l’aumento della spesa dei privati. Nel testo vengono approfondite le criticità e le opportunità del sistema culturale italiano al fine di definire, attraverso un patto collaborativo tra istituzioni pubbliche e private, una strategia di lungo periodo che aumenti l’occupazione del comparto e migliori le condizioni di chi vi opera.

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I PEGGIORI ANNI DELLA NOSTRA VITA

Michele Brambilla

I PEGGIORI ANNI DELLA NOSTRA VITA

Biblioteca Aragno

All’inizio degli anni Ottanta, un giovane cronista si trova a doversi occupare di una cosa che sembrava finita, sepolta: la violenza politica degli estremisti di destra e di sinistra. Da giornalista ne segue gli strascichi, e con la memoria torna a quando era bambino e poi ragazzo, studente alle superiori. Da Piazza Fontana al sequestro Moro, ricostruisce gli anni che seguirono il Sessantotto. Tra narrativa e cronaca, questo è il racconto degli anni di piombo. Anni difficili. Ma davvero sono stati i peggiori della nostra vita?

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ALASTOR o LO SPIRITO DELLA SOLITUDINE

Percy Bysshe Shelley

ALASTOR o LO SPIRITO DELLA SOLITUDINE

Biblioteca Aragno

Non solo Alastor fu il primo vero poema pubblicato da Shelley, ma fu anche la prima delle sue composizioni a rivelare – osserva John Addington Symonds – «la grandezza del suo genio». Raramente il verso sciolto è stato scritto con maggiore maestosità e musicalità: e sebbene l'influenza di Milton e Wordsworth possa essere percepita in alcuni passaggi, la «versificazione, tremante di vibrazioni liriche, è tale che solo Shelley avrebbe potuto produrla» (Symonds). Alastor; or, The Spirit of Solitude si compone di 720 versi. Il titolo fu suggerito da Thomas Love Peacock e trae ispirazione dalla mitologia romana, dove Alastor è un genio malvagio. A scanso di equivoci, il nome non si riferisce all'eroe o al poeta del poema ma allo spirito che anima divinamente l'immaginazione. Oltre al suo intrinseco valore artistico, Alastor ha un grande valore autobiografico. Mrs. Shelley afferma che fu scritto sotto l'aspettativa di una morte imminente e sotto il senso di delusione conseguente alle sventure della giovinezza del poeta.

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METACRITICA SUI PURISMI DELL RAGION PURA

Johann Georg Hamann

METACRITICA SUI PURISMI DELL RAGION PURA
nella versione di Benedetto Croce

Biblioteca Aragno

« […] il saggio contro Kant, la Metakritik über den Purismum der reinen Vernunft [conta] solo sette fogli, ma davvero notevoli». G.W.F. Hegel   «Per molti Hamann non è stato solo un fenomeno interessante e stimolante, bensì un sostegno e una base di cui essi sentivano il bisogno, per sfuggire alla disperazione dei tempi». G.W.F. Hegel

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