Paul Valéry, André Gide
CORRISPONDENZA Volume I (1890-1899) - Volume II (1900-1942)
Questa corrispondenza testimonia di un’amicizia di più di cinquant’anni tra due «incommensurabili». Un’amicizia che più che sulle affinità si fonda sulle differenze. Niente sembra accomunare Gide e Valéry. Negli scambi epistolari sempre più evidente si fa il contrasto nelle loro opinioni, attitudini, reazioni. Un’opposizione così naturale che, per dirla con Valéry, equivale a un’armonia. La corrispondenza diventa così un campo dinamico in cui ogni impulso di ciascuno diventa per l’altro un’indicazione su se stesso e di senso contrario. D’altronde non si costruisce il proprio ritratto se non con l’inverso del ritratto dell’altro.
- 978-88-9380-291-8
- 2024
- €60.00
Paul Valéry (Sète 1871-Parigi 1945), discepolo di Mallarmé, amico di Gide e Pierre Louÿs, dopo i primi brillanti esordi poetici, rompe con i suoi idoli giovanili (Poe, Rimbaud, Wagner) per immergersi nello studio delle matematiche. Deciso a stabilire l’unità creatrice dello spirito, pubblica Introduction à la méthode de Léonard de Vinci (1895) e si crea una sorta di eroe intellettuale nel personaggio di Monsieur Teste (1896). Dopo un periodo consacrato alla politica e all’economia, Valéry ritorna alla poesia con La jeune Parque (1917), sintesi mirabile di astrazione e voluttà, a cui seguirà la raccolta Charmes (1922), dove spicca Le cimetière marin. Negli anni ’20 inizia suo malgrado un’intensa attività di saggista e conferenziere, che gli consente di spaziare dalla lingua alla pittura, dalla musica alla letteratura, dalla storia alle scienze (Variété, 1924-1944; Regards sur le monde actuel, 1931; Tel quel, 1941-1943). Autore di dialoghi più o meno socratici (Eupalinos ou l’Architecte, 1923; L’âme et la danse, 1923; L’idée fixe, 1932), e di balletti-melodrammi (Amphion, 1931; Sémiramis, 1934), Valéry ha lasciato diverse opere postume (Mon Faust, suo testamento spirituale) e soprattutto gli inestimabili Cahiers, vero e proprio laboratorio quotidiano del suo pensiero. Eletto accademico di Francia nel 1925, al seggio che fu di Anatole France, dal 1937 Valéry ha occupato la cattedra di poetica al Collège de France.
André Gide (1869-1951), premio Nobel per la letteratura nel ’47, fu uno dei più grandi scrittori del secolo scorso. Tra le sue opere maggiori ricordiamo: I nutrimenti terrestri (1897), L’immoralista (1902), I sotterranei del Vaticano (1914), I falsari (1925), Così sia, ovvero il gioco è fatto (postumo, 1952).
Vito Sorbello per la casa editrice Aragno ha tradotto e curato: Viaggio in Italia di Taine (2003); la corrispondenza tra Gustave Flaubert e George Sand, Fossili di un mondo a venire (2004); Gli Dei antichi di Mallarmé (2008); l’edizione integrale del Journal. Memorie di vita letteraria dei fratelli Goncourt (7 voll., 2007-2009); le Memorie di Talleyrand, principe di Benevento (5 voll., 2011); i Lunedì. Principesse, amanti, salonnières e muse galanti di Charles-Augustin de Sainte-Beuve (3 voll., 2013); la corrispondenza di Arthur Rimbaud Non sono venuto qui per essere felice (2014); la corrispondenza di Stendhal Il laboratorio di sé (6 voll., 2016-2017).